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Il vento e il sestante

#millebattute

Nella notte più cupa neanche il sestante ci aiuta. Proviamo a guardare le stelle, ma si nascondono dietro un compatto tendone di nubi.

Stavolta potrebbe essere dura, soprattutto se il vento si alza e la fa da padrone.

Prendi quella cima, perdio! Non vorrai mica che la bufera ci schianti in un soffio!

Gli schizzi del mare bruciano addosso, o sono le lacrime che provo invano a fermare?

Mi guardi tranquillo e parli pacato. Sei lì a due passi, ma non allunghi la mano. In questa tormenta ognuno ha il suo ruolo.

Forse sai che sono in grado di farlo. Forse, in fondo, lo so pure io.

Prendo la cima e inizio a tirare, prima agitata e poi più sicura. La barca sbuffa, ma comincia a calmarsi.

Sorridi in silenzio, ne vale la pena. Mi vedi arruffata, ma contenta di me.

Ci avviciniamo alla prua e alziamo lo sguardo.

Nel cielo compare una piccola luce. Ne arriva un’altra, poco distante.

Sfioro il sestante, può funzionare di nuovo.

Misura lo spazio che c’è tra due stelle, e ci indica la strada per giungere a loro.

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