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Capena, nails art inclusiva: anche tra i maschi c’è chi ama l’estetica

Siamo arrivati di nuovo alla fine di un altro anno scolastico. Per molti ragazzi questo periodo rappresenta un vero cambio di passo, soprattutto per chi deve scegliere il percorso della vita: la fine delle medie e la scelta delle scuole superiori. Diciamocelo, se azzecchiamo questa selezione siamo già a metà dell’opera.

Ma che difficoltà per i nostri ragazzi, combattuti tra quello che vogliono veramente fare e quello che suggeriscono i prof, cercando comunque di non deludere le aspettative dei genitori.

C’è chi invece ha le idee ben chiare sul suo futuro, ma incontra altri ostacoli di natura burocratica e forse discriminatoria.

È il caso di A. , un tipico adolescente capenate con una passione per la nails art, che da qualche anno a questa parte rappresenta un vero business nel campo dell’estetica.

Niente di più semplice, A. si vuole iscrivere alla scuola  Gregorio da Catino di Poggio Mirteto, istituto di Formazione che comprende due settori, estetica ed acconciatura.

Ovviamente quella di A. è una scelta mirata, perché il ragazzo è determinato a studiare per diventare nail artist.

Qui nasce il problema: i “ragazzi” non sono mai stati ammessi al corso di estetica. Così La segreteria prova a convincere i genitori a iscriverlo al corso di Acconciatura.

Le motivazioni? I corsi comprendono anche altri laboratori, più incentrati sull’epilazione, che nessun ragazzo aveva mai  provato frequentare.

Ma A. non si arrende e tantomeno i genitori. Anche grazie alla mediazione di un imprenditrice capenate, A. riesce a superare gli stereotipi di genere e a iscriversi all’Istituto, che per la prima volta vedrà un ragazzo frequentare i corsi di estetica.

Tra la valle del Tevere e la bassa Sabina si è scritta così una piccola storia rivoluzionaria, grazie alla tenacia di un giovane uomo che non rinuncia ai suoi sogni. E grazie, bisogna sottolinearlo, all’intelligenza dei genitori che hanno saputo sostenerlo.

Questo ragazzo ha creato una breccia negli stereotipi di genere che, troppo spesso, creano discriminazione nei confronti degli uomini quanto delle donne.

E chissà che molti altri ragazzi non seguano il suo esempio, lasciandosi andare a ciò che amano fare.

Questa poetica storia giunge al suo temine, affidando al giovane capenate il giusto merito: quello di farci sentire, nei nostri piccoli borghi, cittadini di un mondo che guarda lontano.

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